A.D. 2045

P. Pancheri

Lettura introduttiva del Presidente della Società Italiana di Psicopatologia al 50� Congresso Nazionale

Esimi colleghi,

è con orgoglio e con profonda commozione che prendo la parola in questo 50� Congresso della nostra Società.

Nel primo anno di questo secolo il sesto congresso iniziava i suoi lavori all’insegna del tema: “Psichiatria: il suo presente, il suo futuro”. In quel tempo lontano, in cui tanti di noi non erano ancora nati, vi era una matura consapevolezza del presente, ma nessuno poteva immaginare cosa sarebbe stato il futuro reale della nostra disciplina.

Oggi, se guardiamo al nostro passato, ci rendiamo conto di cosa abbia significato la psichiatria per lo sviluppo civile della società del nostro secolo.

In quegli anni eroici la psichiatria era ancora una semplice disciplina specialistica, certamente importante e degna di rispetto, ma pur sempre considerata ancora marginale riguardo ad altre discipline mediche di più lunga storia e di più nobile tradizione.

Oggi le scienze psichiatriche sono divenute l’asse portante della vita contemporanea, trasformando l’esistenza di un numero crescente di esseri umani del nostro pianeta.

Sappiamo tutti come la richiesta di aiuto psichiatrico e psicologico negli ultimi 50 anni in tutte le popolazioni abbia avuto un andamento quasi esponenziale. La consapevolezza crescente che ogni sofferenza psichica poteva avere un aiuto dalle scienze psichiatriche ne è stato il determinante principale.

Ciò ha richiesto una serie di provvedimenti e di interventi innovativi per venire incontro a questa incontenibile richiesta. E la psichiatria ha dovuto di conseguenza aumentare anch’essa parallelamente la fornitura di specialisti e di servizi. Ma quando si è raggiunto il limite della disponibilità di supporto specialistico si è dovuto pensare a coinvolgere progressivamente nei piani di trattamento tutta la popolazione, fornendo ad ogni cittadino un breve periodo di addestramento alle terapie psicologiche e psichiatriche.

Il risultato di questo importante sforzo ha portato a raggiungere il mitico obiettivo che sembrava irraggiungibile: il rapporto 1:1 tra curanti e curati. Oggi quasi il 50% della popolazione attiva è impegnata in attività terapeutiche di tipo psicologico e psichiatrico nei confronti dell’altra metà della popolazione. Naturalmente, anche tutti i curanti sono a loro volta oggetto di trattamenti psichiatrici da parte di chi è stato curato, con un continuo e fecondo scambio terapeutico che ci ha portati allo stato attuale di avanzamento e di progresso.

La meta finale, di un mondo totalmente psichiatrizzato in cui tutti potessero curare tutti, è stata praticamente raggiunta.

Diversi determinanti stanno alla base di questa feconda rivoluzione.

Il primo determinante è stata la presa di coscienza collettiva che qualunque sofferenza psichica è una condizione sempre e comunque patologica che va di conseguenza combattuta e curata con tutti i mezzi resi disponibili dai progressi della ricerca. Fa parte integrante di questa presa di coscienza la consapevolezza che il disagio psichico comporta, oltre alla gravità del malessere soggettivo che è maggiore che in qualunque malattia somatica, anche rilevanti danni di tipo sociale e soprattutto economico per ogni nazione. Il Diritto al Benessere Mentale è attualmente sancito da tutte le Costituzioni.

Ricordiamo tutti che nel 2025 negli Stati Uniti è stato promulgato il “Mental Distress Annihilation Act” che ha profondamente trasformato il ruolo della psichiatria in tutto l’emisfero occidentale. La lotta alla sofferenza psichica è stata considerata una priorità nazionale assoluta. Negli USA il governo federale ha annullato tutti i finanziamenti per i programmi spaziali della NASA per investirli in programmi di ricerca sulla sofferenza psichica e in progetti di addestramento per venire incontro alla crescente richiesta di terapia per problemi emozionali in tutta la popolazione.

Sotto la spinta di ciò che avveniva negli Stati Uniti, in tutte le nazioni occidentali si sono verificate negli ultimi anni modificazioni strutturali di importanza storica. I Dipartimenti e gli Istituti Universitari di Scienze Psicologiche o Psichiatriche sono stati trasformati in Università di nuova istituzione che comprendono varie Facoltà inerenti alla nostra disciplina, con priorità assoluta di investimenti. Inoltre, in tutte le Scuole di Medicina la psichiatria è insegnata durante tutti i sei anni di corso con un numero di ore di didattica superiore a quelle di tutte le altre materie nel loro insieme e sono sorti centinaia di centri privati finalizzati a preparare i terapeuti specializzati nella cura di ogni tipo di disagio psichico.

In Italia, come in tutte le altre nazioni, è stato creato il Ministero per l’Annullamento della Sofferenza Mentale (MASM) che ha assunto un’importanza prioritaria rispetto a tutti gli altri Ministeri. Merito indubbio del nostro nuovo Presidente della Repubblica che tutti ben conosciamo, in quanto psichiatra come noi, a cui rivolgo un saluto particolare.

Ed è con profondo senso di soddisfazione che noi psichiatri prendiamo atto della presa di coscienza collettiva, che ha avuto il suo riflesso in sede politica con il drastico ridimensionamento di Ministeri come quello degli Interni o della Difesa. Questi Ministeri hanno infatti perso gran parte della loro importanza in popolazioni dove ogni individuo vive in pace con se stesso e non conosce più la sofferenza mentale, con tutte le sue pericolose conseguenze.

Finalmente si è capito che la psichiatria è la soluzione finale per gran parte dei guai che hanno afflitto la società umana fin dalle sue origini.

Il secondo determinante del trionfo della psichiatria è stato merito del Movimento per la Psicofarmacoterapia Popolare (MPP) che, sostenuto da tutti i partiti dell’arco costituzionale, e con l’appoggio della Nostra Società, ha combattuto una dura lotta sia a livello politico che a livello dei mass media per rendere accessibile a tutti i cittadini, dalla nascita alla morte, ogni possibile sostanza psicoattiva per la civile gestione delle emozioni.

Oggi, con la feconda collaborazione delle Aziende, che hanno prodotto sostanze psicoattive praticamente senza tossicità né eventi indesiderati, abbiamo un farmaco per ogni emozione. Possiamo potenziare le emozioni positive, annullare quelle negative, modulare in modo fine a livello molecolare praticamente ogni sfumatura emozionale, a prescindere dalla sua complessità o dalle sue cause. Ricordiamo, a puro titolo di esempio, la recente Inter-relaxina 1 specifica per l’ansia d’attesa da ritardato collegamento a Internet. Inoltre, possiamo generare emozioni che ogni persona avrebbe desiderato provare e che non aveva mai provato. Oggi la nostra Farmacopea Ufficiale riporta oltre diecimila prodotti con indicazioni specifiche per altrettanti stati emozionali. Il tempo lontano in cui le indicazioni riguardavano entità grossolane come l’ansia e la depressione è per fortuna finito per sempre.

Il MPP con un lungo lavoro su scala mondiale ha ottenuto che tutte queste sostanze fossero a carico del bilancio della Sanità di ogni Nazione e che fossero considerate tutte prodotti da banco senza necessità di ricettazione medica. Finalmente oggi ogni cittadino può aggiungere, ai suoi diritti fondamentali e storici sanciti dalla Rivoluzione Francese della Liberté, Egalité, Fraternité anche quello della Psicopharmacotherapie.

In questo siamo stati aiutati dalle successive edizioni del DSM, ora giunto alla sua diciottesima edizione che, tra le forme di Sofferenza Mentale (ex Disturbi Mentali), elenca circa quindicimila sindromi che comprendono praticamente tutti gli eventi emozionali e cognitivi a connotazione negativa che affliggono l’umanità. Val la pena ricordare come nell’ultima edizione (DSM-XVIII, ottavo volume) siano stati finalmente inclusi i criteri diagnostici operativi per le “Pene d’Amor Perdute”, che peraltro già da tempo erano curate con i farmaci specifici dell’Azienda Lovecraft.

Il terzo determinante dell’attuale progresso è stata la presa di posizione ufficiale della WHO che, nel Congresso Mondiale del 2041, cancellava definitivamente il concetto obsoleto di normalità psichica ammettendo ogni essere del pianeta alle cure psichiatriche. Tutte le Società Psichiatriche Nazionali avevano da anni dato il loro contributo in questo senso dimostrando come la realtà della sofferenza psichica fosse rappresentata dalle innumerevoli forme di disturbi sottosoglia o subsindromici che giungevano all’osservazione clinica. È stato in questo senso fondamentale il lavoro dei ricercatori dell’NIMH di Bethesda che hanno descritto e validato oltre 800 disturbi sub-sub-sindromici. Il moltiplicarsi di queste forme aveva da tempo reso chiaro che i confini diagnostici tra di esse e la cosiddetta normalità erano del tutto obsoleti e andavano quindi eliminati.

Questo ha enormemente ampliato la possibilità di intervento psicoterapeutico e ha reso possibile un antico sogno della psichiatria: la psicoterapia totale. Oggi, tutti noi lo sappiamo, ogni cittadino è messo in grado di effettuare una psicoterapia ad ogni altro cittadino che ne faccia motivata richiesta. Un training psicoterapeutico è obbligatorio in tutti i corsi di laurea di ogni Nazione, le tecniche di intervento sono state standardizzate ed unificate e i costi sono a carico dei Sevizi Sanitari Nazionali. Oggi, contrariamente a quanto avveniva nel secolo scorso, ogni persona può usufruire di un intervento psicoterapeutico rapido di cinque sedute completamente gratuito effettuato da qualunque altra persona di sua scelta.

Il quarto determinante dello stato attuale è stato la prevenzione delle psicosi. Oggi queste gravi forme che hanno afflitto da sempre l’umanità sono praticamente scomparse, come è scomparso il vaiolo o la poliomielite dopo l’avvento delle vaccinazioni.

La mappatura del genoma umano, gloriosa conquista scientifica della fine del secolo scorso, ha permesso di identificare precisamente la costellazione genetica responsabile di queste malattie. Oggi, tutti lo sappiamo, è procedura standard correggere con farmaci genici il difetto nel DNA al momento della nascita di ogni bambino. Realizziamo in sintesi un altro antico sogno: la psicovaccinazione contro le principali malattie psichiatriche gravi. È allo studio, presso i laboratori di genetica della UCLA, la possibilità di psicovaccinazioni su ogni nuovo nato, anche contro i disturbi minori.

Ma nuovi e più ambiziosi programmi ci attendono. È di ieri la notizia che la Sony Corporation, in collaborazione con una task force dell’American Psychiatric Association, ha realizzato la Psychostation 1 che permette l’interazione psicoterapeutica virtuale con la rappresentazione realistica tridimensionale dei più famosi psicoterapeuti. Nella Psychostation 1 è possibile effettuare a casa propria e a costo zero un’analisi anche interminabile con Sigmund Freud. Nelle prossime edizioni la Sony Corporation inserirà altri famosi psicoterapeuti. Ogni cittadino potrà così liberamente scegliere tra una psicoterapia rapida con il proprio vicino di casa e una lunga psicoterapia virtuale con uno dei grandi del passato. Non solo, ma molto presto semplicemente digitando il codice del proprio psichiatra o psicoterapeuta di fiducia, ognuno potrà avere una consultazione virtuale ma realistica in qualunque momento del giorno o della notte con la sua ricostruzione interattiva.

Un altro programma di interesse sociale che concordemente con altre Società Nazionali di Psichiatria stiamo promuovendo a livello governativo è la libera vendita di tutte le sostanze psicoattive nei supermarkets, nelle edicole e nelle stazioni della metropolitana eliminando l’attuale vincolo della vendita in farmacia, sia pure come prodotti da banco. Se, come è quasi certo, questa proposta verrà approvata a livello del Parlamento dove attualmente il 58% dei membri è rappresentato da psichiatri, il passo successivo sarà automatico. Finalmente tutte le sostanze psicoattive potranno essere dispensate da distributori automatici collocati dovunque, anche negli atri di tutte le private abitazioni. Non solo, ma vi posso annunciare che proprio ieri la FDA americana ha approvato l’aggiunta di additivi psicofarmacologici alle bevande in bottiglia o in lattina di maggiore consumo ponendo come unica condizione la specifica della sostanza contenuta e la relativa emozione-bersaglio.

Il progetto più ambizioso a cui collaboriamo a livello internazionale è tuttavia l’autoterapia. Questo grande progetto è destinato ad eliminare definitivamente ogni sofferenza psichica in ogni essere umano. Oggi, lo sappiamo, possiamo visualizzare con tecniche miniaturizzate ogni stato di funzionamento di ogni centro o area cerebrale e ciò permette un’autodiagnosi istantanea di ogni nostra funzione psichica. Inoltre è possibile ormai da tempo, con farmaci ben noti, separare funzionalmente i due emisferi cerebrali in modo da farli dialogare come due entità distinte. È quindi tecnicamente possibile, con un monitoraggio visivo della dinamica funzionale del cervello, che un emisfero cerebrale faccia interventi psicoterapeutici sull’altro emisfero e viceversa.

Alcuni, tra noi, temono che, se questi progetti verranno realizzati, ciò potrà significare la fine della psichiatria.

Io, miei cari colleghi, non sono tra questi. Ritengo anzi che la nostra disciplina avrà a questo punto un compito fondamentale. Il compito è di curare le malattie mentali, che saranno nate dalla rivoluzione attuale di cui siamo protagonisti e testimoni.

Nuove e più affascinanti patologie mentali ci attendono. Nuove sfide sono davanti a noi. La psichiatria, come l’Araba Fenice, risorgerà dalle sue ceneri.

Ed è con questo augurio che dichiaro aperto questo nostro 50� Congresso.