Il test di Rorschach automatico: un bilancio del PRALP3 a tre anni dalla sua pubblicazione

The automated Rorschach test: an assessment of the PRALP3 three years after publication

D. De Fidio, P. Pancheri, L. Corfiati

Casa "Divina Provvidenza", Bisceglie III Clinica Psichiatrica, Universit� di Roma Clinica Psichiatrica, Universit� di Bari

Parole chiave — Psicodiagnostica – Psicometria – Test psicologici – Informatica – Programmi di computer – Test proiettivi – Test di Rorschach
Key wordsPsychodiagnostic – Psychometrics – Psychological tests – Informatics – Computer programmes – Projective tests – Rorschach test

� stata certamente suggestiva la possibilit� di ottenere in modo automatico un report narrativo che sintetizzi i risultati di un test proiettivo ma, del resto, i progressi ormai raggiunti nel campo dell’automazione sono stati cos� veloci e significativi che non poteva certo mancare la possibilit� di automatizzare anche le procedure interpretative del Rorschach. A 3 anni dalla sua pubblicazione la computerizzazione del test di Rorschach � risultata un’operazione ampiamente positiva sotto il profilo clinico-scientifico: oggi il PRALP3 rappresenta uno strumento psicodiagnostico di routine in uso presso i principali Servizi della Sanit� pubblica e privata (404 utenti in tutta Italia).

La computerizzazione del test Rorschach ha provocato qualche perplessit� soprattutto da parte della classe dei rorschachisti “puristi” che temevano la possibilit� dell’uso non corretto dello strumento, soprattutto da parte di persone prive di una formazione adeguata. Da parte nostra, per�, non ci siamo stancati di ripetere che la computerizzazione del test Rorschach, a differenza per es. di un MMPI, richiede necessariamente l’immissione di tutte le siglature da parte dello specialista che, non solo ha somministrato il test, ma che deve conoscere il significato di ciascuna sigla da assegnare e dei rilievi qualitativi da riportare (la fenomenologia). � vero che il programma computerizzato emette un report automatico ma � ancora pi� vero che � lo psicodiagnosta il reale organizzatore della fase di “integrazione” dei dati: integrazione che richiede il possesso della competenza non solo del test Rorschach ma anche delle teorie della personalit� e della psicopatologia generale. Non solo, ma il programma � stato pensato e costruito nel pieno rispetto del momento della somministrazione delle 10 tavole da parte dello psicodiagnosta, momento considerato privilegiato nella misura in cui viene fatta salva l’interazione, fase essenziale per una valutazione di tipo clinico.

In sostanza, nella versione computerizzata Rorschach-PRALP3, non � prevista la possibilit�, da parte del paziente, di visualizzare le tavole sul monitor e di registrare le risposte in alcun modo. Al termine dell’immissione della siglatura, una veloce routine di calcolo consente di ottenere la stampa, sia a video che su carta, della scheda di sintesi (lo spoglio), del rapporto narrativo e del protocollo di risposta. Sul fatto che un report automatico non dovrebbe contenere diagnosi esplicite siamo comunque tutti concordi: il programma automatico va infatti considerato sempre e solo nella sua logica di “supporto” ad un processo decisionale (Pancheri). Per cui, in ogni caso, la formulazione del rapporto narrativo finale deve essere comunque considerata una proposta interpretativa relativamente al funzionamento del pensiero e della sfera affettiva e non una valutazione diagnostica definitiva che, come tutti sappiamo, deve essere fatta avvalendosi del software pi� prezioso (ancorch� fuori commercio): l’intuizione del clinico e la sua esperienza personale. Oltre a rispondere all’esigenza di conferire maggiore fedelt� all’interpretazione del test, il PRALP3 si pone, nel variegato panorama delle scuole sul Rorschach, anche come una proposta di unificazione dei vari modelli di siglatura (sebbene la siglatura richiesta dal PRALP3 risente prevalentemente dell’influenza degli autori della scuola europea): il programma rappresenta quindi un’occasione di confronto secondo modalit� convenzionali delle strategie interpretative seguite dalle varie scuole. Il programma PRALP3 � stato realizzato nel 1995 in linguaggio R:BASE 4,0 in collaborazione tra la Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, la III Clinica Psichiatrica dell’Universit� di Roma e la Clinica Psichiatrica dell’Universit� di Bari e viene fornito gratuitamente alle sole istituzioni sanitarie pubbliche. Il software � stato distribuito, a tutt’oggi, a 404 utenti in tutta Italia, appartenenti a: Servizi di Salute Mentale, Istituti Universitari di Cliniche Psichiatriche e Neurologiche, S.P.D, STTSM, Ser .T, CPS, CRT, Consultori Familiari, U.O. Psicologia, U.O. Tutela Minori, Servizi di Psicologia Clinica, Case di Cura, Comunit� Terapeutiche, Centri Interuniversitari per lo Studio delle Cefalee, Centri e Servizi di Riabilitazione, Divisioni di Neuropsichiatria Infantile, Poliambulatori, Istituti Carcerari, Gruppi Selettori Distretti Militari, Centro Psicotecnico Polizia di Stato, ecc.

La “cartina geografica” del PRALP3 � la seguente (tra parentesi il numero dei Servizi ai quali � stato inviato il software): Abruzzo (13), Basilicata (11), Provincia Bolzano (4), Provincia Trento (1), Calabria (12), Campania (20), Emilia Romagna (19), Friuli (6), Lazio (43), Liguria (13), Lombardia (35), Marche (13), Molise (4), Piemonte (15), Puglia (85), Sardegna (3), Sicilia (38), Toscana (20), Umbria (4), Veneto (44), Valle d’Aosta (1).

I numeri possono essere sintetizzati nella Tabella:

Servizi di Salute Mentale 322

Istituti Universitari 45

Istituti Carcerari 16

Forze Armate 6

Altri 15

Totale 404

 

Agli utenti non � stato chiesto alcun impegno relativamente alla trasmissione dei dati e con alcuni di essi sono stati stabiliti proficui rapporti di collaborazione: per esempio, il PRALP3 � stato inserito dalla SISC (Societ� Italiana per lo Studio delle Cefalee) nel protocollo di studio dei Centri Interuniversitari che si occupano dello studio e la cura delle cefalee e, recentemente sono stati presentati i risultati di uno studio multicentrico relativamente alla somministrazione del test Rorschach a soggetti affetti da cefalea cronicizzata (“Aspetti psicopatologici nelle cefalee cronicizzate”. Napoli, aprile 1998).

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